GUERRINI T., BUGELLI V., EVANGELISTI L. Un caso di decesso conseguente ad ostruzione acuta delle vie aeree nell’adulto da ascesso epiglottico ad andamento fulminante.

GUERRINI T.(*), BUGELLI V.(*), EVANGELISTI L.(*)

Un caso di decesso conseguente ad ostruzione acuta delle vie aeree nell’adulto da ascesso epiglottico ad andamento fulminante.

 

*Medico specializzando, Scuola di Specializzazione in Medicina Legale, Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica, Università di Pisa

 

 

L’epiglottite acuta è una patologia di natura infettiva che determina infiammazione di epiglottide, vallecole glosso-epiglottiche, cartilagini aritenoidi e pieghe ari-epiglottiche. Si tratta di un quadro infiammatorio potenzialmente grave per l’elevato rischio di ostruzione al flusso aereo.

In passato l’epiglottite acuta rappresentava una patologia tipica dell’età pediatrica, determinata da infezione batterica da Haemophilus influenzae di tipo B. Poi, con l’introduzione e la diffusione del vaccino contro tale germe intorno alla metà degli anni ’80, l’incidenza della malattia nei bambini è notevolmente diminuita. In età adulta l’infiammazione dell’epiglottide è una patologia non comune, che può essere determinata da diverse specie microbiche.

Dal punto di vista epidemiologico in letteratura non vi è uniformità di dati. In alcune casistiche infatti, si registra una certa stabilità di incidenza del quadro negli adulti, in altre è segnalato un incremento dei casi.

Clinicamente i pazienti presentano nella maggior parte dei casi sintomi quali faringodinia e dolore alla deglutizione, possono essere presenti inoltre stridore inspiratorio, disfonia e dispnea. Il manifestarsi dei sintomi si verifica solitamente nell’arco di alcuni giorni; sono descritti tuttavia in letteratura alcuni casi di esordio rapidissimo della sintomatologia (entro le 12 ore) con repentino instaurarsi di ostruzione delle vie aeree richiedente un trattamento d’urgenza e addirittura possibilità di decesso per insufficienza respiratoria acuta del soggetto colpito in tempi brevissimi, talvolta anche prima che sia possibile l’intervento medico.

Data l’intrinseca potenzialità evolutiva verso l’ostruzione delle vie aeree, una pronta diagnosi di malattia risulta determinante ai fini prognostici, in quanto consente di instaurare una terapia specifica e, soprattutto, di prevedere, ove necessario, una gestione delle vie aeree in ambiente specialistico e/o nell’ambito di una unità di cure intensive.

Data l’aspecificità dei sintomi più comuni (faringodinia ed odinofagia) la diagnosi di certezza si basa comunque sul riscontro di infiammazione ed edema dell’epiglottide e delle vie aree circostanti tramite fibroscopia laringea. Può essere utile un esame TC del collo qualora si sospetti un’estensione del processo infiammatorio ai tessuti molli cervicali.

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