Categoria: VOL 3 2014

VALLEGA BERNUCCI L., LO PINTO S., TACCHELLA T.: Analisi e Valutazione del Contenzioso Medico-Legale nelle Infezioni Nosocomiali. L’Esperienza Genovese Maturata in Due Anni di Autoassicurazione.

VALLEGA BERNUCCI L. (*), LO PINTO S. (*), TACCHELLA T. (*)

 

Analisi e Valutazione del Contenzioso Medico-Legale nelle Infezioni Nosocomiali. LEsperienza Genovese Maturata in Due Anni di Autoassicurazione

 

Analysis and evaluation of the medical liability investigation in nosocomial infection. Our experiences acquired in two years of self-insurance

 

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

(*) Sezione Dipartimentale di Medicina Legale, Università degli Studi di Genova – DISSAL, Via De Toni 12, 16132, Genova, Italia. Corresponding Author: luca.vallega@hotmail.it

 

Abstract:

Nosocomial infections represent a global health problem because of their significant impact on public health and huge economic and social costs.

The development and spread of prevention protocols allowed to contain the phenomenon, which, however was not completely resolved.

The Supreme Court has often stated that such a risk is borne by the local health authorities who, being in charge of protecting the citizen, must compensate the damages even if the causal link is not fully ascertained.

This results in expenses which are not due to treat the infection but to compensate its damages.

The creation of a regional fund for damage compensation deriving from medical malpractice required the elaboration of a common operation procedure to assess nosocomial infections.

The aim was to achieve a quick settlement in order to contain legal expenses.

Among the 19 cases of nosocomial infection, which were managed in the last two years, it was possible to propose an extra-judicial compensation to the plaintiff in order to avoid legal litigation expenses when there was a high risk of succumbence.

Our experience is that in a medico-legal setting it is possible to apply a prevention system which results in significant reduction of costs coupled with a timely and satisfactory case management.

This system can be used in clinical risk management as it identifies were an intervention has to be made in order to increase the patients’ safety.

 

Key Words: Clinical Risk Management, Hospital Infections.

 

Riassunto:

Le infezioni nosocomiali costituiscono un problema sanitario globale a causa delle notevoli ripercussioni sulla salute pubblica e degli ingenti costi economici e sociali correlati.

L’elaborazione e la diffusione di protocolli di prevenzione ha permesso di contenere il fenomeno lasciando tuttavia una quota di rischio residuo non prevenibile.

Come spesso affermato da Suprema Corte, tale rischio è posto a carico delle Aziende Sanitarie che, avendo un ruolo di garanzia nei confronti del cittadino, si trovano in una posizione sfavorevole da un punto di vista processuale e sono, quindi, chiamate a risarcire il danno anche in situazioni in cui il nesso causale risulti estremamente incerto.

Questo si riflette inevitabilmente sulle spese “derivate”, non direttamente correlate alla gestione dell’infezione ospedaliera, ma al danno che essa determina.

La creazione di un Fondo Regionale Ligure per il risarcimento dei danni da malpractice medica in regime di autoassicurazione ha reso necessaria l’elaborazione di uno schema di gestione comune dei casi di infezioni nosocomiali.

Lo scopo principale è stato quello di pervenire ad una risoluzione bonaria della istanze risarcitorie in tempi brevi, permettendo allo stesso tempo di contenere i costi delle singole vertenze.

Nei 19 casi di infezioni nosocomiali trattati nell’ambito del contenzioso medico-legale genovese dell’ultimo biennio è stato possibile, attraverso la preventiva definizione dell’eventuale posizione soccombente della Struttura, formulare una proposta risarcitoria in sede stragiudiziale da parte del Loss Adjuster, evitando i costi derivanti da un’azione legale esercitata in un Tribunale ordinario.

L’esperienza proposta evidenzia come, anche in campo medico-legale, possa essere applicato un sistema di prevenzione che si traduce in un sensibile contenimento della spesa sanitaria attraverso una corretta e tempestiva gestione della pratica.

Il sistema può, inoltre, essere utilizzato come utile strumento di ausilio nella difficile gestione del rischio clinico in quanto consente di effettuare un controllo in senso “verticale”, contenendo da un lato la spesa risarcitoria e, al tempo stesso, individuando il rischio primitivo sul quale intervenire.

 

Parole Chiave: Gestione del Rischio Clinico, Infezioni Ospedaliere.

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TOZZO P.: Il nuovo codice di deontologia medica: quali implicazioni per l’attività medico-legale nell’accertamento dell’invalidità civile?

TOZZO P. (*)

Il nuovo codice di deontologia medica: quali implicazioni per l’attività medico-legale nell’accertamento dell’invalidità civile?

The 2014 Italian Code of Medical Ethics: medico-legal evaluation procedures in “Invaldità Civile” (disability for social insurance)

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

(*) Dipartimento di Medicina Molecolare, Università degli Studi di Padova, Italia. Corresponding Author: pamela.tozzo@gmail.com

 

Abstract:

The recent version of the Code of Medical Ethics is an important event in the history of the medical profession, as an expression of a formal prediction of professional behavior and of the need for its adherence to the evolution and innovation of the professional activity. In this work I will deepen the new provisions of the Code, with respect to a particular  activity in the field of forensic and legal medicine, that is the institutional evaluation of disabilities for social insurance (INPS). Despite the premise of the revised article 62, which certainly includes the whole medico-legal activities, it remains isolated from the rest of the article, which focuses, on the contrary, only on the ascertainment of medical liability, without taking into account some peculiarities regarding information and the relationship with other healthcare professionals, that affect the field of civil invalidity and that deserve their own ethical reflection. It would have been so useful that the new Code of Medical Ethics in article 62 takes account of the different characteristics of the medico-legal profession.

Keywords: Code of Medical Ethics, disability, information.

Riassunto:

La recente revisione del codice di deontologia medica rappresenta un evento di rilievo nella storia della professione medica, in quanto espressione di una previsione formale di comportamenti professionali e dell’esigenza di una loro maggiore aderenza all’evoluzione ed all’innovazione della attività professionale. Nel presente lavoro ho ritenuto interessante proporre un’analisi delle nuove previsioni codicistiche, con riferimento ad una particolare attività medico-legale, ossia quella istituzionale in ambito previdenziale INPS. Nonostante la premessa del rivisto articolo 62, che indubbiamente comprende tutta l’attività medico-legale, essa rimane isolata rispetto al resto del contenuto dell’articolo, che al contrario si focalizza sulla sola attività di consulente tecnico/perito, per cui non sembrano essere tenute in considerazione le peculiarità del processo di comunicazione e di informazione con il cittadino, nonché dei rapporti con i colleghi e con gli altri professionisti sanitari, che caratterizzano l’attività medico-legale accertativa e valutativa in ambito di Invalidità civile e che meriterebbero una propria riflessione deontologica. Sarebbe stato quindi utile che il nuovo Codice deontologico nell’articolo 62 tenesse conto delle differenti caratteristiche della professione medico-legale e delle sue molteplici applicazioni.

Parole chiave: Codice di deontologia medica, Invalidità civile, informazione.

Keywords: Code of Medical Ethics, civil invalidity, information.

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TEODORO M.T., FORTE V., MAZZONE V., CASCIO O.: Age Determination of Illegal Immigrant.

TEODORO M.T.(*), FORTE V.(*), MAZZONE V.(*), CASCIO O.(*)

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

(*) Dipartimento di Anatomia, Biologia e Genetica, Medicina Legale, Neuroscienze, Patologia Diagnostica, Igiene e Sanità Pubblica “G.F. Ingrassia” – Università degli Studi di Catania – Via S. Sofia N. 87 – Catania, Italia.

Corresponding Author: CASCIO Orazio, ocascio@lex.unict.it

Riassunto  

A causa dell’aumento globale dei movimenti migratori negli ultimi anni, vi è una crescente domanda per le stime di età anagrafica di persone viventi. Solitamente la determinazione dell’età anagrafica deve valutare la probabilità che la persona esaminata abbia raggiunto una specifica soglia di età giuridicamente rilevante. Le persone sottoposte a siffatte indagini sono per lo più stranieri, non in possesso di validi documenti identificativi, che non conoscono la loro data di nascita o non indicano la loro vera età, ma la cui età deve essere determinata nel corso di procedimenti penali e civili, per asilo politico o ai fini dell’imputabilità e dell’applicazione di pene e misure di sicurezza.

Gli Autori riportano il caso di un giovane detenuto presso l’Istituto Penale per Minorenni di un capoluogo siciliano che aveva commesso un grave crimine, asseriva di avere 15 anni e sembrava un minorenne. Egli non aveva alcun valido documento di identità e quindi fu necessario determinare la sua età biologica.

In questo studio, per la determinazione dell’età biologica, si è proceduto al rilievo di misure antropometriche, esame radiologico e analisi della documentazione clinica.

Parole chiave: Accertamento dell’ Età, Minorenne

Abstract

In recent years there has been a worldwide increase in cross-border migration mainly due to a globalized economy and to ongoing war conflicts. This has brought to a growing demand for forensic medicine to assess the age of living persons. People under examination are mostly foreigners, without valid identification documents, who do not know their age or else are suspected of not giving their correct age and whose genuine age needs to be clarified in the course of criminal, civil or asylum proceedings.

We report a case of a young inmate at the Institute for Juvenile Criminal who had committed a serious crime. He asserted to be 15 years old and looked like a young boy.  He did not have any valid document and it was necessary to ascertain his age. In this study, anthropometric measurements, radiological examination and the analysis of clinical documentation were carried out for the age determination.

 

Keywords: Age determination, Juvenile

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TEODORO M.T., FORTE V., MAZZONE V., CASCIO O.: Accertamento dell’Età Biologica in Immigrato Clandestino.

TEODORO M.T.(*), FORTE V.(*), MAZZONE V.(*), CASCIO O.(*)

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

 (*) Dipartimento di Anatomia, Biologia e Genetica, Medicina Legale, Neuroscienze, Patologia Diagnostica, Igiene e Sanità Pubblica “G.F. Ingrassia” – Università degli Studi di Catania – Via S. Sofia N. 87 – Catania, Italia.   

Corresponding Author: CASCIO Orazio, ocascio@lex.unict.it 

Abstract

In recent years there has been a worldwide increase in cross-border migration mainly due to a globalized economy and to ongoing war conflicts. This has brought to a growing demand for forensic medicine to assess the age of living persons. People under examination are mostly foreigners, without valid identification documents, who do not know their age or else are suspected of not giving their correct age and whose genuine age needs to be clarified in the course of criminal, civil or asylum proceedings.

We report a case of a young inmate at the Institute for Juvenile Criminal who had committed a serious crime. He asserted to be 15 years old and looked like a young boy.  He did not have any valid document and it was necessary to ascertain his age. In this study, anthropometric measurements, radiological examination and the analysis of clinical documentation were carried out for the age determination.

Keywords: Age determination, Juvenile

Riassunto

A causa dell’aumento globale dei movimenti migratori negli ultimi anni, vi è una crescente domanda per le stime di età anagrafica di persone viventi. Solitamente la determinazione dell’età anagrafica deve valutare la probabilità che la persona esaminata abbia raggiunto una specifica soglia di età giuridicamente rilevante. Le persone sottoposte a siffatte indagini sono per lo più stranieri, non in possesso di validi documenti identificativi, che non conoscono la loro data di nascita o non indicano la loro vera età, ma la cui età deve essere determinata nel corso di procedimenti penali e civili, per asilo politico o ai fini dell’imputabilità e dell’applicazione di pene e misure di sicurezza.

Gli Autori riportano il caso di un giovane detenuto presso l’Istituto Penale per Minorenni di un capoluogo siciliano che aveva commesso un grave crimine, asseriva di avere 15 anni e sembrava un minorenne. Egli non aveva alcun valido documento di identità e quindi fu necessario determinare la sua età biologica.

In questo studio, per la determinazione dell’età biologica, si è proceduto al rilievo di misure antropometriche, esame radiologico e analisi della documentazione clinica.

 

Parole chiave: Accertamento dell’ Età, Minorenne

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LONGO M., COLUCCI M., DI GUIDA R.: Il consenso dell’avente diritto in chirurgia estetica.

LONGO M. (*), COLUCCI M. (**), DI GUIDA R. (***)

Il consenso dell’avente diritto in chirurgia estetica
The informed consent in cosmetic surgery

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.
Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

(*) Assistente in Formazione di Medicina Legale, Seconda Università di Napoli; (**) Servizio di Medicina Legale, Seconda Università di Napoli; (***) Specialista in Medicina Legale, Seconda Università di Napoli. Corresponding Author: mari.longo@hotmail.it.

 Abstract

 In this work we have investigated the complex picture regarding the responsibilities of the specialist in cosmetic surgery, pointing out a distinction among plastic, reconstructive and cosmetic surgery. In addition to the question of legal legitimacy between so-called obligation of best efforts or obligation of result, according to classification purely contractual of the health service to be performed, we have addressed the fundamental theme of information to the patient, both as a basis of the legitimacy of the medical action – whatever it is – and as means, by the surgeon who has not reached the expected result, to testify that he had explained to the patient any possible event that could manifest itself in the event of objective and / or subjective failure of the operation as proposed: the so-called “informed consent”.

This debate, through doctrinal references and very recent decisions of the “Corte di Cassazione”, is still extremely wide and diversified, characterized by divergent and distant positions, but it shows the duty of the surgeon, as well as its ‘safeguard’ in the completeness of the information, since the consent about cosmetic surgery has to have also a contract value about specific and particular commitments with the patient.

Keywords: responsibility, agreement, cosmetic surgery

Riassunto

Nel presente lavoro si è analizzato il complesso quadro inerente la responsabilità dello specialista in chirurgia plastica, ponendo preliminarmente un doveroso distinguo tra quella che rappresenta la chirurgia plastica, la chirurgia ricostruttiva e la chirurgia estetica propriamente detta. Al di là nell’annosa e dibattuta questione di legittimità giuridica tra c.d. obbligo di mezzi o obbligo di risultato, alla luce dell’inquadramento meramente contrattuale della prestazione sanitaria da compiersi, si è affrontato il fondamentale tema dell’informazione al paziente, sia come base effettiva della liceità dell’atto medico – qualunque esso sia – che come mezzo, da parte del chirurgo che non ha raggiunto il risultato atteso, per testimoniare di aver illustrato al creditore ogni possibile evento che poteva palesarsi nel caso di mancato raggiungimento oggettivo e/o soggettivo dell’intervento così come prospettato.

Tale dibattito, attraverso riferimenti dottrinali ed a recentissime pronunce della Corte di Cassazione, appare ancora quanto mai ampio e variegato, caratterizzato da posizioni distanti e divergenti, ma vede nella completezza dell’informazione il dovere dell’operatore, nonché la sua ‘salvaguardia’, dovendo avere il consenso in questa specialità anche un valore di contratto circa gli specifici e particolari  impegni assunti con il paziente.

 

Parole chiave: responsabilità, consenso, chirurgia estetica

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61-longo-rivista

LOMI A.: I costi della medicina difensiva e l’attualità del Nuovo Codice di Deontologia Medica. L’ appropriatezza e la medicina legale

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DAL MONTE D., GHERARDI M., PINI M., ROSELLI M.F.: Mediazione ex D. Lgs. 28/2010 e succ. modifiche e responsabilità medico-sanitaria: l’esperienza dell’ex Azienda USL di Forlì.

DAL MONTE D. (*), GHERARDI M. (**), PINI M. (***), ROSELLI M.F. (****).

 Mediazione ex D. Lgs. 28/2010 e succ. modifiche e responsabilità medico-sanitaria: l’esperienza dell’ex Azienda USL di Forlì.

Mediation and medical liability: the experience of Forli’s ex-Local Health Department.

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

(*) Legal Medicine Area and Risk Management Coordinator – Azienda USL della Romagna

(**) Medical executive Legal Medicine Unit  – Azienda USL della Romagna, Forlì.

(***) Direct Claims Management Area Coordinator – Azienda USL della Romagna.

(****) Lawyer, Institutional and Legal Affairs Area – Azienda USL della Romagna, Forlì.

Abstract:

The amendments to the legislative decree No 28/2010, introduced by Act No 98/2010 following the Constitutional Court’s judgment No 272/2012, identify in mediation a mandatory prerequisite to the civil proceeding that could set up in case of medical responsibility.

As far as Forli’s ex-local health department – since 1 January 2014 incorporated within the USL of Romagna (which also includes the ex-USL Ravenna, Rimini and Cesena) – the recourse to mediation, by patients and/or lawyers, has been a chance to face up to a new out-of-court means of managing controversies, initially seen with suspicion and considered barely effective and unsuccessful.

Therefore, all the data regarding mediation requests received from 1 January to 15 September 2014 has been collected and sized up, with reference to the results of the proceedings, to all the possible reasons of disagreement (when pertaining matter of “an” or “quantum”) and to every existing discrepancies between the amounts which have been paid off, requested or proposed by the Insurance Companies, to the involved lawyers, internal or proposed by the Insurance Companies.

The collected data showed that the oscillating course of the number of mediation instances is consistent with the alternate mandatory regime of the institute itself connected to regulatory and jurisprudential interventions occurred, and that the intra-company management of mediations – thanks to a strong integration between the medical-legal and law expertise – has had very promising results.

Keywords: mediation, medical liability, requested amounts, paid amounts.

Riassunto:

Le modifiche al D. Lgs. N. 28/2010, introdotte dalla Legge n. 98/2013 dopo la Sentenza n. 272/2012 della Corte Costituzionale, stabiliscono che la mediazione è presupposto obbligatorio all’eventuale procedimento civile per i casi di responsabilità medico-sanitaria.

Nella realtà dell’ex Azienda USL di Forlì, riassorbita dal giorno 1 gennaio 2014 entro l’Azienda USL della Romagna (che accorpa anche le ex Aziende USL di Ravenna, Rimini e Cesena), il ricorso, ad opera di pazienti e/o patrocinatori, all’istituto della mediazione, ha costituito un’occasione di confronto con un nuovo strumento di gestione stragiudiziale delle controversie, inizialmente valutato con diffidenza e ritenuto da molti scarsamente efficace e fallimentare.

Si è dunque proceduto alla raccolta e alla valutazione dei dati inerenti le istanze di mediazione pervenute nel periodo 1 gennaio 2011-15 settembre 2014, con riferimento ad esito del procedimento, eventuali motivazioni del disaccordo (se relative ad “an” o “quantum”), differenze fra importi liquidati, richiesti ed eventualmente proposti dalle Compagnie Assicurative interessate, coinvolgimento di legali interni all’Azienda o proposti dalla Compagnia Assicurativa.

Dai dati raccolti è emerso che l’andamento oscillante del numero delle istanze di mediazione è coerente con l’alterno regime di obbligatorietà dell’istituto stesso connesso agli interventi di carattere normativo-giurisprudenziale intercorsi e che la gestione intraaziendale delle mediazioni, grazie ad una forte integrazione tra le professionalità medico-legali e legali, ha sortito esiti assai promettenti.

 

Parole chiave: mediazione, responsabilità medico-sanitaria, importi richiesti, importi liquidati.

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CASCIO O., TEODORO M.T.: Autopsy Findings in Saponified Humans Remains to Identify a Brutally Killed Woman.

CASCIO O. (*), TEODORO M.T. (*)

 Autopsy Findings in Saponified Humans Remains to Identify a Brutally Killed Woman.

 I dati autopsici in un cadavere depezzato e saponificato consentono l’ identificazione della vittima di un brutale omicidio.

 

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

(*) Dipartimento di Anatomia, Biologia e Genetica, Medicina Legale, Neuroscienze, Patologia Diagnostica, Igiene e Sanità Pubblica “G.F. Ingrassia”, Università degli Studi di Catania, Via S. Sofia 87, 95123 Catania, Italy

Corresponding Author: ocascio@lex.unict.it

 

 

Abstract

In this paper, a case in which a young woman was brutally killed and cut into several parts by a chainsaw is reported. The parts were closed in plastic bags and buried. The dead body was found and analyzed. The conservation of the parts of the body in the plastic bags favored the saponification process that being a post-mortem conservative-transformative process made it possible to identify time, cause and means of death. In addition, DNA profiling compared to the possible parents allowed identification of the victim. Successive investigations permitted to identify the husband as the brutal killer.

 Key words: saponification, personal identification, human rests, blunt injuries, chainsaw.

Riassunto

É riportato il caso di una giovane donna uccisa brutalmente e tagliata in varie parti con una sega circolare. Le parti del corpo furono chiuse in buste di plastica e seppellite. Il cadavere fu trovato ed analizzato. La conservazione dei resti del corpo nelle buste di plastica favorì il processo di saponificazione che essendo un processo post-mortale trasformativo-conservativo permise di identificare tempo, causa e mezzo del decesso. Inoltre, l’analisi del DNA  confrontata con quella dei possibili parenti della vittima permise la sua identificazione. Le indagini successive consentirono di accertare che il brutale omicida fu il marito.

 

Parole Chiave: Saponificazione, Identificazione, cadavere, traumi contusivi, motosega.

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29-cascio-rivista

CASELLA F., FERRARA P., MATARAZZO A.: Il ruolo dell’amministratore di sostegno nella validazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento.

CASELLA F. (*), FERRARA P. (**), MATARAZZO A. (*)

Il ruolo dell’amministratore di sostegno nella validazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento.

The Role of “Administrator of Support” in the Validation of a Living Will.

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

*Assistente in Formazione di Medicina Legale, Seconda Università di Napoli

** Servizio di Medicina Legale, Seconda Università di Napoli

Corresponding Author: dott.ssa Filomena Casella mail: f.casella_@libero.it

 

Abstract:

 

The advance directives of treatment are among the “bioethical” issues still can not find a solution or at least an attempt at resolution despite being increasingly felt.

Even during the XVI legislature, with the legislative proposal “Provisions about the therapeutic alliance, informed consent and advance directives for treatment,” an attempt was to give a legal framework, now the only specific guidance in this direction are represented by a opinion of the National Bioethics Committee, and a few articles of recent Code of Medical Ethics.

However, in the absence of a specific legislative about advance directives for treatment, an attempt was to recognize the administrator of support as the possible resolution of the many problems that the topic proposed.

In fact, this figure could be the guarantor of citizens being able to meet the needs related to their wish to express advance consent or dissent in relation to health care diagnostic and/or therapeutic treatments, whose implementation could be envisaged in situations of the future, but for sure, incapacity.

Since the come into force of the Institute the case law on the subject has consistently held that the appointed support administrator, after the appointment by the tutelary judge, is entitled to express consent or dissent to medical treatment.

One of the key points of the jurisprudential debate, however, is the distinction made between the time when it is necessary the intervention of the Administrator of support and the moment in which the order of appointment is issued by the Tutelary Judge.

Most of the judgments has complied with the principle that it is necessary to distinguish the time of designation and the time of appointment by the court. However, a recent judgment of the Supreme Court Civil (n. 23707 of 20 December 2012) has rekindled the debate by stating that the nomination of the Administrator of support, at a time earlier than the incapacity of the beneficiary, is legitimate but its effectiveness, so the time of appointment by the Tutelary Judge, will only be possible when the appointer becomes incapable, rejecting requests for appointment when the capacity loss was the future and merely possible.

 

Keywords: “Administrator of support”, advance directives of treatment, Living Will, self-determination

 

Riassunto:

 

Le dichiarazioni anticipate di trattamento sono tra le ‘questioni’ bioetiche che a tutt’oggi non trovano una soluzione o perlomeno un tentativo di risoluzione nonostante siano sempre più sentite.

Seppure nel corso della XVI legislatura con la proposta legislativa “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento” si è cercato di dare un inquadramento giuridico, ad oggi gli unici orientamenti specifici in tal senso sono rappresentati da un parere del Comitato Nazionale di Bioetica e da alcuni articoli del recentissimo Codice di Deontologia medica.

Tuttavia, in assenza di una specifica disciplina legislativa in tema di dichiarazioni anticipate di trattamento, si è tentato di riconoscere nella figura dell’amministratore di sostegno la possibile risoluzione delle numerose problematiche che la tematica propone.

Difatti questa figura potrebbe rappresentare il garante dei cittadini essendo in grado di soddisfare le esigenze  relative alla loro volontà di esprimere anticipatamente il proprio consenso o il proprio dissenso in relazione a trattamenti sanitari diagnostici e/o terapeutici la cui messa in atto potrebbe prospettarsi in situazioni di futura, ma certa, incapacità.

Dall’entrata in vigore dell’Istituto la giurisprudenza di merito ha costantemente affermato che l’amministratore di sostegno designato, una volta avvenuta la nomina da parte del Giudice tutelare, ha la facoltà di esprimere il consenso o il dissenso ai trattamenti sanitari.

Uno dei punti fondamentali del dibattito giurisprudenziale è tuttavia rappresentato dalla distinzione operata tra il momento in cui si rende necessario l’intervento dell’Amministratore di sostegno e l’epoca in cui è emesso dal Giudice Tutelare il provvedimento di nomina.

La gran parte delle sentenze emesse si è conformata al principio per cui è necessario distinguere il momento della designazione ed il momento della nomina da parte del giudice, tuttavia, una recente sentenza della Cassazione civile (n. 23707 del 20 dicembre 2012) ha riacceso il dibattito stabilendo che la designazione dell’Amministratore di sostegno, in un momento anticipato rispetto all’incapacità del beneficiario, è legittima ma la sua effettività, quindi il momento della nomina da parte del Giudice tutelare, potrà aversi solo quando il designante diverrà incapace, rigettando le richieste di nomina allorché la perdita di capacità era futura e meramente eventuale.

Parola chiave: amministratore di sostegno, dichiarazioni anticipate di trattamento, autodeterminazione

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BUSARDO’ F.P. (*), DI SANZO M.A. (*), NAPOLETANO S. (*). L’applicazione delle buone pratiche cliniche per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza e le ricadute medico-legali.

BUSARDO’ F.P. (*), DI SANZO M.A. (*), NAPOLETANO S. (*).

 

L’applicazione delle buone pratiche cliniche per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza e le ricadute medico-legali. L’esempio del Clostridium difficile presso il Policlinico Umberto I di Roma.   

 

The implementation of Good Clinical Practice for the control of healthcare-associated infections and medico-legal implications. The example of Clostridium difficile at Policlinico Umberto I in Rome.

 

Lavoro presentato al I Congresso Nazionale della Società Scientifica COMLAS. Siena 9-10-11 Ottobre 2014.

Paper presented at the I National Meeting of the Scientific Society COMLAS. Siena, Italy, Oct. 9-10-11, 2014.

 

(*) Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico Legali e dell’Apparato Locomotore. Università degli Studi di Roma “Sapienza”. Viale Regina Elena 336, 00199 Roma. Corresponding Author: fra.busardo@libero.it

 

Abstract 

The classical notion of healthcare-associated infection (HAI) includes the infectious processes of hospitalized patients, which are not present in incubation when the patient is hospitalized, and those infectious processes that develop in discharged patients but related to the incubation time during the hospitalization period, including those related to the biological risk for health personnel. The current definition includes all infectious processes related to hospital care procedures although not strictly associated to the hospital (WHO – Global patient safety challenge, 2005-2006).

In the field of HAI, special attention should be paid to the so-called
“alert” germs. They are epidemiologically important microorganisms that can spread rapidly, for which it is appropriate to activate specific actions since there is a single case of infection.

The main purpose of this work is the analysis of procedures for the implementation of hospital Guidelines at the Policlinico Umberto I in Rome for the prevention and control of the infections related to the germ alert: Clostridium difficile. The main objective of the hospital guidelines, intended as contextualized application of best practices, is the containment and reduction of the transmission of infections due to Clostridium difficile in the hospital environment through an effective surveillance system, an adequate prevention, an early diagnosis and a prompt treatment. For the importance that HAI are assuming in the proceedings regarding health care especially in public hospitals a secondary objective is to build a model of the procedure with clear steps, suitable to be used for the defense of hospitals in Court, which have to provide the proof of the correctness of the procedures put in place for the control of HAI.

 

Keywords: Healthcare-associated infection (HAI), Clostridium difficile, Good Clinical Practices

 

Riassunto

La nozione classica di infezione correlata all’assistenza (ICA) comprende i processi infettivi di pazienti ospedalizzati, non presenti in incubazione al momento dell’ingresso in ospedale, e i processi infettivi che si sviluppano in pazienti dimessi ma riferibili per tempo di incubazione al ricovero ospedaliero, ivi compresi quelli legati al rischio biologico per il personale sanitario. La concezione attuale contempla peraltro una accezione più ampia poiché attrae all’interno delle ICA tutti i processi infettivi correlati alle procedure assistenziali benché non strettamente ospedalieri (O.M.S. – Global patient safety challenge, 2005-2006).

Nell’ambito delle ICA, particolare attenzione deve esser posta ai cosiddetti germi sentinella o “alert”. Trattasi di microrganismi rilevanti sotto il profilo epidemiologico, in grado di diffondersi rapidamente, per i quali è opportuno attivare interventi specifici quando si verifica un singolo caso di infezione.

Scopo principale del lavoro è l’analisi delle procedure di attuazione delle linee guida aziendali nel Policlinico Umberto I di Roma per la prevenzione ed il controllo delle infezioni correlate ad un germe alert: il Clostridium difficile. L’obiettivo principale delle LG aziendali, intese come applicazione contestualizzata di best practices, è innanzitutto il contenimento e la riduzione, per quanto possibile, della trasmissione dell’infezione da Clostridium difficile in ambito ospedaliero attraverso un efficace sistema di sorveglianza, una adeguata prevenzione, una diagnosi precoce ed un tempestivo trattamento. Per la rilevanza che le ICA vanno assumendo nell’ambito del contenzioso sanitario riguardante in particolare gli ospedali pubblici si prospetta come obiettivo secondario quello di costruire un modello di procedura documentabile nei suoi passaggi, idonea ad essere utilizzata anche per la difesa tecnica delle aziende ospedaliere, in capo alle quali è fatto obbligo – in sede di giudizio – la dimostrazione della correttezza delle procedure messe in atto per il controllo delle ICA.

 

Parole chiave: Infezioni correlate all’assistenza (ICA), Clostridium difficile, Buone Pratiche cliniche

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DEL TESTO INTEGRALE (IN ITALIANO)

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